Il Pony di Esperia
Piccolo di mole, dal mantello nero e lucido, di grande resistenza, particolarmente frugale, rustico e perfettamente adattato ad un ambiente molto severo e difficile: sono questi gli aspetti ricorrenti si connota “il pony di Esperia”.
Descrizione
Un cavallo dal portamento fiero e dal carattere vivace, insediatosi allo stato brado sui Monti Aurunci, sui Lepini e sul massiccio del Monte Cairo.
L’attuale razza dei pony di Esperia si deve alla tenacia di Silvestro Roselli che, continuando i tentativi di miglioramento della razza iniziati anni prima dal padre Ambrogio, nel 1882 fece arrivare 5 cavalli di razza araba provenienti dal Nedjid e acquistati da un mercante turco per incrociarli con i cavalli indigeni. E’ questo l’inizio della storia dei cavallini di Esperia, che hanno rischiato di scomparire a seguito degli eventi bellici del 1944 che ne ridussero drasticamente il numero. Fortunatamente alcuni appassionati allevatori sono riusciti a preservarli dall’estinzione. Nei secoli il pony è stato usato per lo più come animale da soma per il trasporto di merci e per il traino di carretti. Attualmente è utilizzato nei maneggi e nei centri ippici, in particolare per iniziare i bambini e i ragazzi all’equitazione.
Fonte: “Il pony di Esperia”, Edoardo Battista, 2009